Space Hunters GDR

Posts written by HiImSelene

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    C'era qualcosa che non quadrava. Impedite ad un gatto di vedere e questo impazzirà. Lo stesso succede con il Goliah che, però, si limita a diventare molto più aggressivo. Ringhiò verso le sirene in lontananza e decise di andarsene. Solitamente il fuoco era il suo elemento ma l'inquinamento aveva alterato questo particolare.
    Infilzò altri tre cadavere usando la coda come spiedino e poi cominciò a correre a quattro zampe nel verso opposto rispetto alle sirene. Correva senza meta, passando fra i vicoli ciechi che solo un mostro poteva facilmente scalare, giusto per trovare un posto più tranquillo in cui nutrirsi dei suoi spuntini. Gli servivano energie per radere a suolo l'isolato.
    Dunque si guardò in torno, chiedendosi se ci fosse qualcosa di particolarmente infiammabile. Probabilmente non avrebbe distinto del ferro da dell'oro. Ma magari del legno sì.

    Scheda del mostro.
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    La fila di macchine distrutte avrebbe reso difficile un eventuale inseguimento da parte degli umani. Il mostro non lo sapeva ma per lo meno lo sentiva. La creatura sarebbe dovuta scappare prima che i rinforzi avessero raggiunto la zona. Ma la logica apparteneva agli uomini, l'istinto ai mostri.
    Dunque il Goliah tentò di cibarsi con le creature che aveva appena massacrato, nascondendosi fra i rottami fiammanti. Sapeva di doversene andare. Eppure tutto sembrava così invitante. Fra un morso e l'altro squadrava il cielo, annusava l'aria. Gli umani sarebbero intervenuti. Ma non ancora, o almeno così sembrava.

    Scheda del mostro.
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    Distrusse fiori e sradicò alberi ma, alla fine, trovò qualcosa di interessante. Un'area della mappa ricoperta da altissimi alberi, così grossi da lasciar passare a stento qualche spicco di sole x.
    Fra questi uno spiccava, per dimensioni. Ricopriva un'area di 23 ettari e, ad occhio, sembrava alto almeno 1,5 km.
    Ciò che attirò il mostro, però, fu un'odore di marcio. Ai piedi del lato nord dell'albero, ovvero quello che la creatura si era trovata di fronte, una miriade di piccoli insetti xx, lunghi a stento 1 cm, banchettavano su carcasse poco più piccole del predator.
    Ma il sentore di vita non proveniva da loro, bensì da un'esercito di creature rosse che, in quel momento, stavano volando a mezz'aria. Quattro ali, quattro braccia e due gambe xxx. Sembravano comunicare con un linguaggio loro, coordinandosi nel trasporto di strani materiali: Carcasse, pezzi di legno e simili. L'albero sembrava essere il loro nido.
    Il predator avrebbe potuto accedere da un enorme foro principale, largo all'incirca 100 metri, distante appena mezzo chilometro. E un manipolo di esse, all'incirca 10, si era radunato proprio li davanti. O magari arrampicarsi, per ora quelle creature non si erano accorte di lui.
    E, la terza traccia che aveva sentito in precedenza, quella famigliare, diventava ogni secondo più invitante.

    Potresti dirmi le dimensioni del tuo mostro ?
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    Un arcobaleno di colori esplose di fronte al Predator, i suoi occhi si abituarono lentamente a quella fiamma di tonalità. Prima il verde melma del fiume, poi il marrone fango della terra e infine il viola acerbo di strani fiori. Ma al mostro interessava soltanto mangiare. Eppure, come se le creature nella zona avessero percepito la sua presenza, non c’era nessuno intorno a lui. O così sembrava.
    Sarebbe bastato qualche secondo per percepire tramite il potente olfatto la presenza di due fonti di ‘vita’. La prima, al di là del fiume, sembrava la più rumorosa. Come degli artigli che raschiano il legno, o tranciano le rocce. La seconda, più silenziosa, ricordava il ronzio di un qualche animale. Solo che stavolta al rumore si aggiunse l’odore del sangue.
    E, come se ciò non bastasse, percepiva anche una terza traccia. Un odore famigliare ma di cui non riuscì a distinguere la fonte.
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    Se vuoi massacrare qualcosa di non umano allora per me va bene. Apri in Mappa 3 e poi ci penserò io. ^^
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    Quegli esseri erano così ostinati. Come un germe strisciante nel rovente sangue d'un Goliah. Ma sia malattie che umani non trovavano spazio nei piani d'un mostro del genere. La creatura era circondata, che fosse ormai spacciata?
    Forse, ma aveva ottenuto proprio ciò che desiderava.
    Sentiva il calore ruggire dalla carcassa di quelle macchine che, esplodendo, avevano formato una linea di fuoco. Sfruttando i potenti muscoli delle gambe cercò di correre, per poi balzare, dietro di esse, lasciandosi alle spalle quei fastidiosi insetti.
    Pistole o meno avrebbe usato artigli e coda per falciare chiunque si fosse trovato davanti al suo tragitto. Non si sarebbe scordato delle sue fauci, con cui tentò di divorare almeno uno di quei malcapitati. Dunque, arrivato a quella distanza, avrebbe tentato di lanciare verso le forze armate lo stesso macigno che era caduto sull'essere urlante. Tentando di sfruttare quella situazione di scompiglio avrebbe usato nuovamente la coda per schiacciare il muso di un'altra macchina per poi scappare.
    Se il suo piano fosse andato a buon fine si sarebbe ritrovato con un muro artificiale composto dalle stesse macchine utilizzate dai suoi nemici alle spalle. E ciò lo avrebbe favorito nella fuga.

    Scheda del mostro.
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    Riconosceva quel rumore. Era qualcosa che veniva schiacciato. E a schiacciare fu proprio il masso lanciato. Le forze di quelle piccole creature stavano cominciando a cedere, avrebbero avuto bisogno di rinforzi. Questo il mostro non lo sapeva ma, per lo meno, lo sentiva. E anche lui aveva bisogno d’aiuto, ma chi? O meglio, cosa? Il goliah aveva già la risposta.
    Non appena il suo ventre si ricolmò di fuoco scattò verso i nemici e spalancando le fauci evocó un potente getto di rosso.
    CITAZIONE
    Lanciafiamme lv1
    Il Goliah sputa fuoco liquido ad una distanza di 10 metri con l'attacco aumentato del 10% potendo squagliare quasi qualsiasi elemento.
    Ricarica 3 turni.

    Non sapeva se le fiamme avrebbero potuto spazzare via i proiettili nemici. Ma ciò sarebbe stato probabile. L’alta temperatura, che già di per se avrebbe potuto sciogliere del semplice piombo, avrebbe influito come forza opposta all’energia cinetica di quest’ultimi.
    E in tutto questo il bersaglio non erano quei proiettili, bensì ciò che stava qualche metro dietro di loro, una fila di macchine. Sarebbero esplose anche queste? Tanto valeva scoprirlo.

    Scheda del mostro.
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    si <3.<3
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    Ti piace Tokyo Ghoul ?
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    Stava piovendo? No, Il Goliah doveva sbagliarsi. Allora cos’era quella noiosa sensazione, come morsi di insetti. Si, dovevano essere quei piccoli esseri. I suoi polmoni erano ancora vuoti, non poteva fronteggiarli in quel momento. Non senza farsi colpire nuovamente.
    Il mostro saltó all’indietro scivolando nel cratere. Da qui gli umani non avevano visione di lui, e ne la possibilità di scovarlo.
    Non avevano sue tracce. Ma lui le aveva. Quell’odioso pianto. Afferró con entrambe le braccia un frammento dell’edificio distrutto dall’impatto e facendosi forza con i muscoli dei fianchi lo lanció alle sue spalle. Gli serviva tempo, e quello avrebbe funzionato. Ma aveva bisogno anche di forze. Con la coda tentó di infilzare il primo essere che si sarebbe trovato abbastanza vicino. Chissà come si sarebbero comportati i loro coetanei con dei feriti là sotto. Avrebbero continuato a lanciare i loro vili colpi, rischiando di colpire degli innocenti? Il Goliah non ebbe modo di pensare ad una tattica del genere, ma il suo istinto si.

    Scheda del mostro.
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    Quel dannato rumore, quel dannatissimo rumore. Si era fatto più intenso, le orecchie del Goliah ne soffrivano. Non era abituato ad un chiasso del genere, un predatore come lui era solito cacciare nel silenzio. Gli unici rumori a cui era abituato erano il pianto e le urla di disperazione. Affondò nuovamente il braccio all'interno di un'altra macchina, poco lì vicino, per estrarre il contenuto e, in seguito, nutrirsi. Dunque, con un gesto simile al precedente, avrebbe cercato di sollevare l'oggetto per poi lanciarlo verso l'uomo che stava urlando ordini.
    Non che si fosse accorto della sua autorità, ma quel suo vociare, oh quel suo vociare! Assieme allo squittio delle scatole esplosive, era così insopportabile!
    Intanto aspettò che l'edificio alle sue spalle prendesse fuoco, la macchina sembrava aver dato alle fiamme qualcosa. Queste, congiungendosi alla lingua di fuoco che aveva creato con il suo primo attacco, avrebbero potuto portare ad un incendio. Il Goliah non chiedeva altro, aveva bisogno di calore.


    Scheda del mostro.
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    Il Goliah aveva qualcosa fra i denti dalla consistenza strana, come quando per depurare il proprio stomaco era solito mangiare vegetali. Ma questa era sporca, frutto dell’inquinamento umano. E comunque il Goliah si ricordava sapori ben peggiori. In tutto questo era altro ad infastidirlo. Un chiassoso rumore regolare, come il pianto dei cuccioli a cui aveva divorato la madre.
    Il mostro spostó una roccia e, con un rapido affondo di coda, infilzó l’umano che si trovava la sotto. Avrebbe divorato anche lui per poi ripetere l’operazione con un altro essere simile che si trovava a pochi metri.
    Infine se ne sarebbe andato, aveva ormai placato il buco nello stomaco. Ma quelle creature erano state solo l’antipasto. Tentó di risalire il cratere e, se ci fosse riuscito, si sarebbe ritrovato davanti alla fila di strumenti a cui aveva dato fuoco. Questi erano esplosi, un effetto simile gli sarebbe tornato utile, in natura non capitava spesso. Ma gli umani sono strani, come topi che finiscono di loro volontà nella bocca del predatore.
    Il Goliah affondó la mano nel vetro, mangiando l’essere (sempre se ce ne fosse stato uno) al suo interno. Dunque avrebbe cercato di sollevare la stessa macchina, piccola in confronto alla sua stazza, per poi lanciarla contro l’edificio ancora intatto che si trovava lì vicino. Chissà se questo, con le fiamme di quell’oggetto avrebbe preso fuoco. Era tutto così freddo.


    Scheda del mostro.
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    Né sentiva il battito lento e l'affannato respiro. Il Goliah spostò la piccola pietra che si trovava sotto di lui. Vi trovò quello che doveva essere un altro essere vivente, indifeso, sul punto di morire. I deboli devono essere decimati Spostò l'attenzione sul bordo della strada, altri esseri fragili si erano accumulati là sopra.
    Questa sarà la mia nuova casa. Ma fa freddo, troppo freddo. Pensò l'immensa creatura. Gli abitanti di quel pianeta avevano contribuito al surriscaldamento globale inquinando l'atmosfera, il Goliah lo percepiva. Ma non era abbastanza per farlo sentire a suo agio.
    Il ciclopico mostro spalancò la bocca, respirò dalle narici e un flutto di fuoco scoppiò contro la folla lì riunita. Il mostro si curò di prendere per bene la mira, sapeva di non poter sprecare tempo. Quanto più fuoco avrebbe riuscito a creare tanto più il suo dominio si sarebbe evoluto. Voleva creare un incendio. Aveva bisogno di calore.
    Il Goliah sputa fuoco liquido ad una distanza di 10 metri con l'attacco aumentato del 10% potendo squagliare quasi qualsiasi elemento.
    Ricarica 3 turni.
    Danno da ustione: 3 punti vita per 3 turni.

    Dunque i suoi occhi si posarono nuovamente sull'essere che aveva appena salvato. E poi su questi si posarono anche gli artigli. Il Goliah, dunque, cercò di divorare il corpo di quella creatura. Doveva sfamarsi, aveva bisogno di forze.


    Scheda del mostro.
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    Venne avvolto dalle fiamme e vide l'universo vorticargli attorno. Non si ricordava nient'altro, la fitta allo stomaco glielo impediva. Distruggi, mangia, solo i più forti sopravvivranno. L'impatto con il terreno aveva formato un cratere di 9 metri di raggio. Tutto attorno solo polvere e scaglie di vetro. Il Goliah non conosceva quei materiali ma non li reputava pericolosi. Il loro odore neutro lo lasciò insoddisfatto.
    La sua vista era ancora annebbiata. Doveva trovarsi su uno di quei segmenti d'asfalto che gli umani chiamano 'strada'. La sua caduta dal cielo aveva portato alla distruzione di tale sentiero impedendo a quelle deboli creature di passare. E i suoi artigli fecero il resto provocando paura nel cuore dei poveri osservatori. Il Goliah mugugnò e affondò le mani nella terra per arrampicarsi. I suoi artigli gli resero questa scalata molto semplice. Come fu semplice sfondare la porta dell'edificio che si era trovato davanti.
    Il mostro era affamato. E là dentro qualcuno avrebbe potuto soddisfare il suo appetito.


    Scheda del mostro.

    Da qualche parte avevo letto che c'è qualcosa da mettere sotto i post ma non trovo più il topico T_T
    Altra domanda, quali sono le dimensioni di un Goliah ?
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    Vada per Aaincard, possibilmente nella zona delle centrali. Ma mi va bene tutto :)
29 replies since 28/12/2017
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